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  1. Valutare le implicazioni che le politiche sul cambiamento climatico possono avere sugli investimenti

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Valutare le implicazioni che le politiche sul cambiamento climatico possono avere sugli investimenti

09-11-2020

Jennifer Wu

Caspar Siegert

Nicolas Aguirre

Vincent Juvyns

Tim Lintern

Benjamin Mandel

In sintesi

  • La transizione verso un’economia a basse emissioni potrebbe essere basata sulla “strategia del bastone”, con i governi che impongono un comportamento sostenibile, oppure potrebbe essere basata sulla “strategia della carota”, con i governi che incentivano un comportamento ecosostenibile attraverso sussidi.

  • Durante la transizione, emergeranno significative differenze geografiche e settoriali. Un approccio attivo alla selezione dei titoli può essere prezioso.

  • Gli investitori possono trarre vantaggio dalle opportunità legate al clima prima che vengano scontate nei prezzi, costruendo portafogli azionari pronti per la transizione. 
climate-gif-it
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Gli investitori non devono temere una transizione ordinata verso un’economia a basse emissioni.

A causa delle temperature globali in aumento di oltre tre gradi entro la fine del secolo, i cambiamenti nelle politiche climatiche pubbliche potrebbero iniziare ad accelerare riflettendosi nel nostro orizzonte di investimento di 10-15 anni. Muovendosi in anticipo, gli investitori possono trarre vantaggio dalle opportunità legate al cambiamento climatico prima che le stesse vengano scontate nei prezzi.

Secondo noi, la transizione verso un’economia a basse emissioni potrebbe essere più “bastone” con i governi che impongono comportamenti sostenibili e privati che sostengono la maggior parte del costo della transizione, o più “carota” con i governi che incentivano il comportamento ecosostenibile attraverso sussidi e altre forme di stimolo fiscale. In questa fase non è chiaro quale percorso verrà scelto. Al contrario, è evidente che ridurre l’intensità energetica del PIL (approccio “meno fonti fossili”) non sarà sufficiente ad evitare un aumento significativo della temperatura. Sarà essenziale generare energia con modalità che producano meno carbonio (approccio “più verde”).

Complessivamente, è probabile che l’impatto della transizione verso un’economia a basse emissioni sulla crescita del PIL, sull’inflazione e sui tassi di interesse sia limitato, anche se molto dipenderà dal fatto che la transizione verso un’economia a basse emissioni avvenga con un approccio più ”bastone” o più ”carota”. Crediamo tuttavia che emergeranno significative differenze geografiche e settoriali. Paesi come Russia, India e Sudafrica saranno probabilmente i più colpiti dal passaggio a un’economia a basse emissioni, anche perché privi del margine fiscale necessario per attutire i significativi cambiamenti. Al contrario, la maggior parte dei Paesi europei sembra meglio posizionata. 

In che modo la transizione verso un’economia a basse emissioni potrebbe influire sui mercati azionari? Qui entrano in gioco varie forze di compensazione. Supponendo che i governi adottino misure per affrontare il cambiamento climatico (il nostro scenario di base), i modelli di sconto sui dividendi che utilizzano i tassi di sconto attuali suggeriscono che il freno sulla redditività aziendale potrebbe portare a un modesto calo dei valori azionari medi di circa il 3%. Ci sono anche una serie di plausibili bilanciamenti. Proteggere le economie dalla volatilità esogena del prezzo del petrolio può favorire una minore volatilità macroeconomica e quindi ridurre i premi di rischio azionario (a tutto vantaggio delle valutazioni azionarie). Allo stesso modo, il livello dei tassi di interesse e le strategie di politica fiscale adottate influenzeranno le valutazioni delle azioni nel nostro orizzonte di investimento da 10 a 15 anni.

È probabile che l’impatto della transizione climatica tra e all’interno dei singoli settori vari in modo significativo. I settori che ne trarranno vantaggio includono l’energia rinnovabile e le infrastrutture verdi. I settori che probabilmente saranno colpiti più duramente: energia, beni di consumo ciclici (soprattutto automobili), materiali e alcune utility. L’intensità delle emissioni di un’azienda e la sua capacità di trasferire i costi del carbonio sui consumatori determineranno quanto sarà difficile la transizione climatica per quella azienda.

L’impatto della transizione verso un’economia a basse emissioni sottolinea il valore di un approccio attivo alla selezione dei titoli. Crediamo che gli investitori debbano costruire portafogli azionari per essere “pronti alla transizione”. Ciò può aiutare a isolarli dai rischi del cambiamento climatico, cogliendo al contempo le opportunità di investimento rese possibili dalla transizione.

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