Gli ETF ESG sono destinati a durare nel tempo in virtù della forte domanda di strategie obbligazionarie e attive

I flussi verso gli ETF ESG (ambientali, sociali e di governance) rimangono forti, anche se quest’anno hanno subito un rallentamento rispetto ai livelli molto elevati registrati negli anni precedenti.

Con la Global ETF Survey 2023 di TrackInsights suggerisce che il 30% degli investitori mirano ad aumentare la propria esposizione agli ETF ESG nei prossimi due o tre anni, si possono prevedere ulteriori afflussi positivi nelle strategie degli ETF ESG. Tuttavia, i dati suggeriscono che il panorama degli ETF ESG potrebbe cambiare, con importanti implicazioni sia per gli investitori che per le società di gestione.

Gli ETF ESG attivi sono destinati a guadagnare popolarità

Uno degli sviluppi più significativi nel settore degli ETF negli ultimi anni è stato l’emergere della gestione attiva. La domanda complessiva di ETF attivi è passata dall'essere praticamente nulla cinque anni fa a flussi da inizio anno pari a quasi USD 7 miliardi (una quota di mercato del 5%) a ottobre 2023.

L’emergere di strategie attive sta avendo un impatto particolarmente significativo nell’ambito degli ETF ESG. Si è verificato un calo della domanda di strategie indicizzate ETF ESG, che nell’ottobre 2023 hanno rappresentato il 23% dei flussi totali verso gli ETF UCITS, in calo rispetto al 49% degli ultimi 12 mesi. Allo stesso tempo, i risultati dell’indagine Trackinsights hanno rivelato che il 68% degli acquirenti di ETF utilizza attualmente strategie attive quando tiene in considerazione i fattori ESG, con il 28% che utilizza solo fondi a gestione attiva e il 40% che utilizza una combinazione di ETF sia a gestione attiva che passiva.

Poiché sempre più investitori comprendono i vantaggi della gestione attiva quando mirano a risultati sostenibili o quando cercano di includere considerazioni ESG nei loro portafogli, la domanda di ETF attivi potrebbe essere destinata a crescere ulteriormente. I gestori attivi hanno la capacità di utilizzare la ricerca per analizzare società ed emittenti per ottenere un quadro completo in merito ad una serie di fattori ESG, rispetto all’approccio basato sulle esclusioni adottato dai fornitori di indici.

Anche la stewardship attiva, che consente ai gestori di interagire con aziende ed emittenti su questioni ESG, è considerata un vantaggio per gli ETF ESG attivi dagli intervistati al sondaggio Trackinsights, con il 45% degli acquirenti di ETF che considera la politica di stewardship di un fornitore ESG estremamente o molto importante, mentre il 60% considera importante il coinvolgimento attivo quando si considerano i fattori ESG.

L’obbligazionario avanza

Da quando gli ETF ESG hanno iniziato ad apparire sulla scena, le strategie azionarie hanno dominato i flussi. Nel 2023, gli ETF azionari ESG hanno registrato nuovamente afflussi positivi, con i fondi ESG azionari globali e azionari statunitensi che si sono rivelati più popolari fino alla fine di ottobre. Tuttavia, quest’anno c’è stata anche una buona domanda di ETF ESG obbligazionarie. Alla fine di ottobre, i flussi di ETF a reddito fisso avevano raggiunto USD 54 miliardi da inizio anno, di cui USD 8 miliardi in ETF ESG. Nello stesso periodo, gli ETF azionari ESG hanno visto afflussi per USD 25 miliardi.

Questo aumento della domanda di ETF obbligazionari deriva dal fatto che gli investitori hanno cercato di rafforzare le posizioni obbligazionarie per sfruttare rendimenti più interessanti, facendo confluire una parte dei capitale nella classe di attivo verso le strategie ESG a reddito fisso. Permangono timori in merito sia all’affidabilità dei dati inerenti all’obbligazionario ESG sia all’applicazione dell’analisi ESG nella selezione dei titoli. Tuttavia, come suggeriscono le indagini di Trackinsights, gli ETF a gestione attiva, se supportati da una rigorosa ricerca ESG e da una disciplinata costruzione di portafoglio, possono contribuire ad affrontare una parte delle principali sfide menzionate dagli intervistati, ad esempio la coerenza e la trasparenza dell’analisi ESG.

Le categorie del credito Investment Grade e dei titoli di Stato dei Paesi Sviluppati sono state quelle oggetto dei maggiori afflussi per gli ETF ESG obbligazionari. È interessante notare che c’è stata poca domanda per le strategie ESG sul debito dei mercati emergenti, nonostante i rendimenti interessanti e il fatto che diverse banche centrali dei mercati emergenti siano state in anticipo rispetto alla curva dei tassi di interesse. Le preoccupazioni specifiche sulla qualità dei dati ESG dei mercati emergenti e le poche strategie disponibili possono spiegare questa mancanza di interesse, mentre l’esposizione al debito dei mercati emergenti può essere ottenuta anche come parte di portafogli ESG a reddito fisso diversificati.

Nel complesso, tuttavia, è probabile che la domanda di ETF ESG obbligazionari rimanga forte, con due terzi degli intervistati del sondaggio TrackInsights che affermano che gli ETF a reddito fisso possono rappresentare un buon modo per investire in modo sostenibile.

Gli ETF Research Enhanced Index di J.P. Morgan Asset Management

Gli ETF Research Enhanced Index di J.P. Morgan forniscono agli investitori l’accesso a strategie gestite attivamente sui mercati azionari più grandi del mondo e sui mercati delle obbligazioni societarie investment grade statunitensi ed europee. Tutti i nostri ETF Research Enhanced Index sono concepiti per fornire un’esposizione simile a quella di un indice e insights a livello di singoli titoli, all’interno di un’unica soluzione economicamente vantaggiosa, che riflette anche le considerazioni di tipo ESG, sempre più importanti per gli investitori a lungo termine.

Abbinando alla selezione attiva dei titoli un’esposizione passiva all’indice all’interno di un solido quadro ESG, i nostri principali ETF Research Enhanced Index mirano a generare un alfa positivo con un “tracking error” contenuto e offrono un’esposizione altamente efficiente ad azioni e obbligazioni societarie, contribuendo al contempo alla gestione dei rischi ESG più significativi affrontati dalle aziende e dagli emittenti. Questi ETF sono classificati come Articolo 8 SFDR, cioè promuovono caratteristiche sociali e/o ambientali e possono investire in tematiche sostenibili, pur non avendo gli investimenti sostenibili come obiettivo principale.

Per gli investitori in cerca di opzioni sostenibili, abbiamo recentemente ampliato il nostro processo di Research Enhanced Index a un universo di investimenti azionari sostenibili applicando un approccio best-in-class allineato all’accordo di Parigi. Mentre i nostri principali Research Enhanced Index ETF utilizzano un quadro ESG per assumere posizioni attive rispetto ai benchmark tradizionali, come MSCI World o S&P 500, i nostri nuovi SFDR Article 9 Research Enhanced Index SRI Paris Aligned ETF replicano benchmark sostenibili personalizzati in base ai criteri MSCI SRI e agli accordi di Parigi.

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