La tecnologia verde o green è il nostro biglietto per un futuro più sostenibile, ma secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, il 50% della tecnologia necessaria per raggiungere gli obiettivi mondiali di neutralità carbonica non è ancora commercialmente redditizia.
Il restante 50% si distribuisce tra aziende innovative e in rapida crescita e aziende più mature e redditizie. Di conseguenza, le aziende di tecnologie green si collocano in punti diversi lungo quella che chiamiamo la curva a S. Questo crea una serie di opportunità molto diverse per gli investitori.
La curva a S offre un quadro di riferimento che consente di valutare quasi tutte le attività tecnologiche di successo, sin dai tempi della prima rivoluzione industriale. In questo quadro di riferimento la crescita si sviluppa in tre fasi distinte: scoperta innovativa di una tecnologia agli esordi; crescita esponenziale dovuta all’adozione di massa; e da ultimo, maturità.
Figura 1: tecnologia: la curva a s
Fonte: J.P. Morgan Asset Management, novembre 2021. Immagine: Shutterstock
Fase 1 – tecnologia agli esordi
La fase degli esordi è l’estremità più volatile della curva. Una società appena nata e innovativa deve affrontare un ventaglio particolarmente ampio di possibili risultati e la sua valutazione rispecchierà le probabilità che tali risultati si verifichino. Ad esempio, un’azienda potrebbe essere valutata 1 miliardo di dollari se gli investitori ritengono che abbia un 10% di probabilità di poter valere 10 miliardi in futuro, ma tale valutazione sottintende comunque un 90% di probabilità che non varrà nulla. Quindi, pur essendoci un enorme potenziale di rialzo se le cose vanno bene, sussiste anche un significativo rischio del contrario.
Per passare dalla fase degli esordi a quella dell’adozione di massa, le nuove tecnologie richiedono un catalizzatore. Nel segmento delle tecnologie verdi, i catalizzatori possono includere iniziative governative, normative o comportamenti dei consumatori.
Un buon esempio è dato dalla tecnologia dell’idrogeno: porterà davvero alla decarbonizzazione dei trasporti? La risposta a un simile interrogativo potrebbe benissimo dipendere dalle azioni delle autorità. Dopo il vertice COP26, il governo degli Stati Uniti ha rilasciato alcune dichiarazioni incoraggianti sui propri piani relativi all’idrogeno verde, generando un’impennata dei titoli azionari del settore. Allo stesso tempo permangono diversi problemi di base, ad esempio la quantità di energia verde necessaria per produrre quantità significative di idrogeno. Pertanto, è tremendamente difficile prevedere se quest’ambito godrà del futuro interessamento e sostegno da parte del governo.
Le aziende che riescono a ottenere l’adozione di massa dei propri prodotti possono offrire rendimenti elevati per coloro che hanno investito agli esordi. Pur non eliminando il rischio di perdita, poiché alcune tecnologie semplicemente non decolleranno mai, la diversificazione può essere la chiave per gestire il rischio in questa fase.
Fase 2 – adozione di massa
Le aziende che si trovano in questa fase sono quelle che hanno già raggiunto il punto di svolta, arrivando a ricavi in rapida crescita e ingaggiando una battaglia per conquistare quote di mercato.
Nel segmento delle tecnologie verdi, i veicoli elettrici sono la tecnologia che si trova al punto dell’adozione di massa attualmente più visibile. I fattori favorevoli in questo caso includono incentivi e obiettivi governativi (ad esempio, l’obiettivo del Regno Unito di vietare la vendita di nuove auto a benzina e diesel entro il 2030), nonché l’aumento delle colonnine di ricarica e i progressi compiuti dalla tecnologia delle batterie. Con la presenza di una simile spinta, non c’è da meravigliarsi se società come Tesla stanno registrando una vera e proprie impennata del fatturato. Ma allora si tratta solo di investire in un tema esposto a una crescita esponenziale e lasciarsi travolgere dai rendimenti?
Non proprio. Un tema tecnologico potrebbe essere in auge, ma ciò non significa che ogni società sarà vincente. Tutt’altro. Verso la metà del XIX secolo, le ferrovie erano chiaramente destinate a diventare la colonna portante della Gran Bretagna vittoriana, ma delle oltre 250 compagnie ferroviarie che vennero costituite, solo una manciata sopravvisse. Di fatto, un terzo delle linee ferroviarie proposte non venne mai costruito. Alcune società conquisteranno quote di mercato, mentre altre vedranno i costi aumentare costantemente, incidendo sugli utili. La domanda, sostanzialmente, è questa: “Chi sopravvivrà?”.
Esiste un altro modo di approcciarsi a questa fase della curva in ottica di investimento. Un detto famoso recita: durante la febbre dell’oro, la cosa migliore è vendere pale. Per ottenere un’interessante esposizione al tema dei veicoli elettrici, si può investire in società di semiconduttori, come Infineon, che forniscono i chip di cui tutti i veicoli elettrici hanno bisogno per funzionare. Che sia Tesla, Volkswagen o un’altra casa automobilistica ad affermarsi come produttore dominante, tutte avranno bisogno di semiconduttori per le auto.
Fase 3 – maturità
Una volta che tutti coloro che desiderano un veicolo elettrico ne avranno uno, il settore raggiungerà la fase matura della sua crescita. Anche se i consumatori cambieranno auto ogni pochi anni, come fanno con gli smartphone, la crescita esponenziale sarà finita.
L’energia eolica è un esempio di tecnologia matura nel segmento verde. Le società del settore non dipendono più in misura così rilevante dal sostegno pubblico, generano flussi di utile prevedibili e molte vantano team dirigenziali di alta qualità. Le centrali eoliche hanno spesso stipulato accordi sui prezzi dell’energia che possono durare per oltre 25 anni, il che si traduce in flussi di cassa molto stabili.
Uno di questi leader nell’eolico offshore è la danese Ørsted, società che genera robusti rendimenti grazie alla gestione di vari progetti propri e che è riuscita ad aggiudicarsi grandi gare d’appalto. In quanto investitori, siamo interessati a ciò che paghiamo per avere guadagni così costanti. È qui che la qualità di una società riveste un ruolo ancora più importante, poiché miglioramenti anche minimi nel costo del capitale possono aumentare notevolmente il valore del progetto e il prezzo delle azioni.
Al contrario della fase degli esordi e di quella dell’adozione di massa, nella fase di maturità, i fattori economici rappresentano il fattore più importante per le sorti delle aziende. Ricerchiamo valutazioni interessanti, visibilità degli utili e team dirigenziali di grande qualità in grado di realizzare progetti redditizi riducendo al contempo il costo del capitale.
IN SINTESI
La tecnologia verde non è solo questione di individuare tendenze, ma anche i vincitori all’interno di questi temi. Per le società che crescono fino a dominare il settore, i ritorni possono essere enormi. Lungo la curva a S, ci concentriamo su qualità, valutazione e diversificazione, cercando al contempo le società che si stanno distinguendo come vincitrici e che stanno guadagnando slancio. In ultima analisi, puntiamo a investire in società del settore delle tecnologie verdi che sosterranno la nostra transizione verso un futuro più sostenibile.
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