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    1. Reinventare gli edifici: perché l’obiettivo «zero emissioni nette» è il futuro del settore immobiliare

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    Reinventare gli edifici: perché l’obiettivo «zero emissioni nette» è il futuro del settore immobiliare

    01-11-2021

    Sara Bellenda

    Marie-Claire Bolton

    La decarbonizzazione degli immobili comporta dei costi, ma sia i proprietari che gli inquilini possono beneficiare di un settore immobiliare più pulito.

    Oggi gli immobili sono i principali responsabili del riscaldamento globale. Tra edifici commerciali e non, il settore immobiliare rappresenta il 38% di tutte le emissioni di gas serra.

    Figura 1: Quota globale delle emissioni degli edifici e dell’edilizia, 2019

    Fonte: IEA and the UN Environment Programme, 2020 Global Status Report. GHG = Greenhouse Gas (gas serra)

    Gran parte degli edifici commerciali di oggi risalgono agli anni '70, quando le questioni ambientali non rappresentavano una preoccupazione. Poiché la maggior parte di questi edifici sarà ancora in piedi nel 2050, anno in cui molti governi si sono impegnati a raggiungere gli obiettivi di zero emissioni nette di gas serra, dovranno essere decarbonizzate riducendo la quantità di anidride carbonica che emettono nell'atmosfera.

    La buona notizia è che abbiamo le risorse e la tecnologia a disposizione per ridurre le emissioni e anche che sono previsti incentivi, attraverso normative più stringenti e programmi governativi. Ma sono necessari anche importanti investimenti da parte dei proprietari. Ad esempio, una misura semplice come l'adozione dell'illuminazione a LED negli immobili commerciali raggiunge appena il 50%, mentre per raggiungere gli obiettivi attuali è necessario almeno il 90%.

    Decarbonizzazione dalla progettazione alla demolizione

    Esistono tre modi per migliorare l'impronta ecologica di un edificio: aumentarne l'efficienza energetica, aumentarne la fornitura di energia rinnovabile e ridurre le emissioni indirette di anidride carbonica, che si riferisce alle emissioni generate durante il ciclo di vita dell'edificio.

    Quando si tratta di efficienza energetica, la tecnologia odierna può aiutarci ad analizzare il consumo energetico e controllare il riscaldamento, il raffreddamento, l'utilizzo dell'acqua e la ventilazione di un edificio. Possiamo anche investire in pompe di calore in grado di trasferire in modo efficiente il calore dall'aria esterna per riscaldare un edificio, anziché riscaldare l'aria all'interno dell'edificio bruciando combustibili fossili. Alcune soluzioni sono facili come installare un isolamento migliore, accertarsi che le finestre si aprano per alleggerire la pressione sui sistemi di raffreddamento, fornire più spazi verdi all'interno e intorno agli edifici e incoraggiare una maggiore biodiversità tramite casette per insetti e alveari sul tetto.

    In termini di approvvigionamento energetico, oltre a rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico, possiamo anche utilizzare fonti di energia rinnovabile. Qualora questo non fosse ancora possibile attraverso la rete principale, è possibile utilizzare soluzioni di energia rinnovabile, come i pannelli solari, per rimuovere parte della dipendenza dai combustibili fossili.

    Le emissioni di CO2 indirette, nel frattempo, possono essere ridotte considerando, tra l'altro, i materiali di costruzione impiegati. Ciò significa valutare l'impatto dei materiali da utilizzare (come vengono estratti e lavorati) quando si pianifica un nuovo edificio o si ristruttura un edificio esistente.

    Il calcestruzzo, ad esempio, ha un'elevata impronta di carbonio, ma le emissioni possono essere ridotte riutilizzando il vecchio calcestruzzo e combinandolo con legno e alluminio, che hanno un impatto molto inferiore. Il settore edilizio da solo rappresenta il 10% di tutte le emissioni, quindi è fondamentale garantire che vengano utilizzati i materiali meno nocivi.

    Conclusioni: un buon affare per inquilini e proprietari

    Senza dubbio, i proprietari di immobili devono affrontare costi iniziali più elevati per ristrutturare gli edifici al fine di ridurre le emissioni. Tuttavia, date le normative più stringenti, anche non fare nulla comporta dei costi. Inoltre, nel breve termine ciò dovrebbe comportare maggiori guadagni sotto forma di affitti più alti, locazioni più lunghe e valori dell’immobile più elevati per edifici con forti credenziali ambientali. Gli edifici che non tengono il passo con questi cambiamenti rischiano di affrontare un'obsolescenza accelerata.

    Nel settore commerciale, ci sono incentivi a vantaggio degli affittuari a cercare edifici che rispettano l'ambiente. Questi incentivi hanno l’obiettivo di facilitare il raggiungimento dei propri obiettivi di riduzione delle emissioni e anche per sostenere la salute dei propri dipendenti. Per invogliare i dipendenti a tornare in ufficio dopo il Covid-19, ad esempio, molte aziende cercano spazi verdi e aree comuni migliori, che vadano di pari passo con la progettazione degli edifici a zero emissioni.

    Reimmaginare il modo in cui costruiamo e gestiamo gli edifici giocherà un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi climatici mondiali. Ci sarà anche un impatto sugli investimenti, che molto probabilmente si rifletterà in una fuga verso la qualità nei mercati immobiliari. In futuro gli investitori tenderanno ad evitare sempre di più gli edifici obsoleti che vengono lasciati indietro dal punto di vista ambientale, mentre è probabile che gli inquilini diventino molto più esigenti riguardo agli immobili che occupano.

    Materiale destinato solamente ai Clienti Professionali.
    È pertanto vietata la sua diffusione con qualsiasi mezzo presso il pubblico. 

     

    Questo materiale è di tipo promozionale e pertanto le opinioni ivi contenute non sono da intendersi quali consigli o raccomandazioni ad acquistare o vendere investimenti o interessi ad essi collegati. Fare affidamento sulle informazioni contenute nel presente materiale è ad esclusiva discrezione del lettore. Qualsiasi ricerca in questo documento è stata ottenuta e può essere stata considerata da J.P. Morgan Asset Management a suoi propri fini. I risultati di tale ricerca sono resi disponibili a titolo di informazione aggiuntiva e non riflettono necessariamente le opinioni di J.P. Morgan Asset Management. Stime, numeri, opinioni , dichiarazioni dell’andamento dei mercati finanziari o strategie e tecniche d'investimento eventualmente espresse rappresentano, se non altrimenti specificato, il giudizio di J.P. Morgan Asset Management, alla data del presente documento. Esse sono ritenute attendibili al momento della stesura del documento, potrebbero non essere esaustive e non se ne garantisce la accuratezza. Esse inoltre possono variare senza preavviso o comunicazione alcuna. Il valore degli investimenti e i proventi da essi derivanti possono variare secondo le condizioni di mercato e il trattamento fiscale e gli investitori potrebbero non recuperare interamente il capitale investito. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli presenti e futuri. Non vi è alcuna garanzia che le previsioni si avverino. J.P. Morgan Asset Management è il nome commerciale della divisione di gestione del risparmio di JPMorgan Chase & Co. e delle sue affiliate nel mondo. Nella misura consentita dalla legge applicabile, le linee telefoniche di J.P. Morgan Asset Management potrebbero essere registrate e le comunicazioni elettroniche monitorate al fine di rispettare obblighi legali e regolamentari nonchè politiche interne. I dati personali sono raccolti, archiviati e processati da J.P. Morgan Asset Management secondo la EMEA Privacy Policy di cui alla pagina internet www.jpmorgan.com/emea-privacy-policy

     

    Il presente materiale è emesso in Italia da JPMorgan Asset Management (Europe) S. à r.l., Via Cordusio 3, I-20123 Milano, Italia.

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