Molti investitori vedono i disagi o disruption della catena produttiva odierna come conseguenza della pandemia di Covid-19 e dell'elevata inflazione. I problemi della catena produttiva, tuttavia, sono evidenti da molto più tempo. Dalla Brexit e dalle guerre commerciali del presidente Trump alla guerra in Ucraina, le aziende hanno dovuto affrontare una serie incessante di stress test sulle modalità di produzione e di spedizione delle merci.
Al centro delle nuove dinamiche della catena produttiva sono presenti fattori ambientali, sociali e di governance (ESG, Environmental, Social, Governance). Sia che le aziende esternalizzino più elementi della loro produzione o che cerchino di localizzarla, esistono problemi ESG da affrontare proprio nelle moderne catene produttive. Nel nostro ruolo di investitori, dobbiamo incoraggiare le aziende ad affrontare le principali questioni ESG all'interno della propria rete di fornitura.
Esternalizzazione e localizzazione
In origine, le aziende esternalizzavano la produzione in Asia, e in Cina in particolare, per ridurre i costi di manodopera. La riduzione dei costi, tuttavia, non è più l'unico fattore preso in considerazione quando si decide di esternalizzare le attività. Le aziende, infatti, sono sempre più attratte anche dalla capacità di avvicinare la propria produzione al consumatore finale.
Fonte: Brookings Institute J.P. Morgan Asset Management. Il cambiamento nella "classe di consumo" è la variazione del numero di persone dal 2020 al 2030 che vivono in famiglia e che spendono almeno 11 USD al giorno per persona. Gli altri paesi dell'Asia includono Bangladesh, Indonesia, Pakistan, Filippine e Vietnam. I paesi europei G4 includono Francia, Germania, Italia e Spagna. Guida ai mercati - Regno Unito Dati aggiornati al 31 marzo 2022.
Le aziende di articoli sportivi in Europa e negli Stati Uniti, ad esempio, guardano alla Cina come loro mercato più esteso e quindi ritengono sensato rimanere vicini al consumatore finale mantenendo la produzione in Asia. I consumatori cinesi, infatti, sono ora forti consumatori globali a pieno titolo.
Le aziende tuttavia prestano ancora particolare attenzione ai costi. Poiché la Cina e molte altre parti dell'Asia diventano luoghi più costosi e complessi per le attività commerciali man mano che le economie si sviluppano e i governi cercano di migliorare le condizioni per i lavoratori, le aziende hanno iniziato a spostare la produzione in paesi asiatici con costi di manodopera inferiori, come il Bangladesh. Questo cambiamento ha introdotto un aumento del rischio sociale per gli investitori, poiché le aziende scambiano i rischi noti della catena produttiva di un mercato con le catene produttive opache di un altro.
Ciò non significa che la vicinanza a casa comporti la scomparsa delle preoccupazioni ESG. Il rivenditore online Boohoo.com, ad esempio, gestiva fabbriche a Leicester che presentavano problemi sociali e di governance significativi, dovuti in gran parte alle cattive condizioni della manodopera. L'azienda aveva tentato di localizzare la produzione, ma ha continuato a mantenere bassi i costi, dando l'impressione di trascurare il benessere dei lavoratori nel processo.
Grazie all’attività di coinvolgimento, gli investitori devono garantire che tutte le aziende tengano traccia di ciò che accade nelle proprie catene produttive ed evitino potenziali problemi, come il lavoro forzato.
Necessità di diversificare e innovare
Nel difficile contesto economico globale odierno, solo le aziende più resilienti prospereranno. Di conseguenza, molte aziende cercano di innovare per creare resilienza nelle proprie catene produttive. In nessun campo questa innovazione è più necessaria che nel settore tecnologico.
Nel settore dei semiconduttori esiste una chiara divisione tra Europa e Stati Uniti, dove si svolge la maggior parte della ricerca e sviluppo, e l'Asia, dove avviene la maggior parte della fabbricazione di wafer (sottile pezzo di materiale semiconduttore). A causa della complessità, dei costi e delle divisioni delle competenze nel processo produttivo, l'autosufficienza nella produzione di semiconduttori è quasi impossibile, lasciando aree della catena produttiva altamente esposte a questioni geopolitiche, ambientali e sociali.
L'80% della produzione di chip per semiconduttori avviene in Corea del Sud e a Taiwan, che, in termini di resilienza, potrebbero diventare rapidamente una fonte di rischio. Il settore dei semiconduttori deve anche affrontare una serie di problemi ESG, non ultimi i costi ambientali di un processo di produzione in cui il front-end del prodotto viene prodotto negli Stati Uniti e in Europa e quindi inviato nuovamente in Asia.
Con l'odierna interruzione della catena produttiva, i modelli "just-in-time" su cui fanno affidamento molti settori sono stati testati al limite. Ora si tratta dell'aspetto "just-in-case". La buona governance nelle catene produttive non consiste più nel gestire scorte in termini di produzione snella o lean manufacturing, ma nel garantire che le aziende siano in grado di individuare il modo in cui limitare la sovraesposizione a qualsiasi area della produzione a valle.
Per ridurre la complessità, molte aziende abbracciano la digitalizzazione. Diverse parti della catena produttiva possono condividere facilmente le informazioni e anche utilizzare la stampa 3D per ridurre gli spostamenti continui delle spedizioni. Altri costruiscono invece la capacità. Intel, ad esempio, mira a investire 80 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni per sviluppare capacità di produzione negli Stati Uniti e in Europa. Nel frattempo, il produttore di macchine agricole Deere adotta il multi-sourcing e investe in tecnologia per monitorare e gestire meglio la propria catena produttiva.
Le aziende sopra menzionate sono riportate a soli scopi illustrativi. Il loro inserimento non deve essere interpretato come una raccomandazione ad acquistare o vendere.
Conclusione
Mentre le aziende diversificano, localizzano e innovano per creare resilienza, devono anche assicurarsi di mantenere pratiche ESG di alto livello nelle proprie catene produttive. In un mondo afflitto da guerre commerciali e da tensioni geopolitiche e con una pandemia in corso, è fondamentale che gli investitori possano tenere il passo con qualsiasi problema ESG nelle catene produttive globali.
Per essere in grado di studiare efficacemente le catene produttive, sono necessari una rigorosa ricerca fondamentale dal basso e un ampio coinvolgimento con il management aziendale, i fornitori e le autorità nazionali. Il coinvolgimento dovrebbe includere visite a diverse parti della catena produttiva per garantire che il monitoraggio sia sufficiente e che sia mantenuta la buona governance. I punteggi top-down del settore non possono cogliere la sfumatura necessaria per offrire agli investitori una presa salda sul comportamento aziendale.
Grazie al coinvolgimento, crediamo di essere in grado di trovare molte aziende interessanti che, anche nella disruption delle forniture, riescono a mantenere standard ESG elevati innovando e trasformando le proprie catene produttive per sbloccare vantaggi competitivi.
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