
Al momento le elevate valutazioni rendono più difficile sostenere che i mercati abbiano un prezzo adeguato al rallentamento che continuiamo a osservare per il futuro.
Il nostro scenario macro di base su un orizzonte di 12 mesi è cambiato poco rispetto alle prospettive di inizio anno, anche se al momento le elevate valutazioni rendono più difficile sostenere che i mercati abbiano un prezzo adeguato al rallentamento che continuiamo a osservare per il futuro. Il percorso dell’inflazione è la differenza fondamentale tra i nostri due scenari al ribasso. In uno di essi il calo dell’inflazione induce tagli dei tassi e consente alle obbligazioni di agire da elementi di diversificazione, mentre nell’altro è probabile che l’ostinata inflazione farà scendere insieme il prezzo delle azioni e quello delle obbligazioni.
Macro: il calo della spesa di imprese e consumatori spinge le economie sviluppate verso lievi recessioni. L'ampia offerta di manodopera nel mercato del lavoro mantiene i tassi di disoccupazione relativamente bassi, ma il raffreddamento della crescita dei salari contribuisce ad allentare gradualmente le pressioni dell’inflazione core, consentendo alle banche centrali di prendersi una pausa. Prosegue la ripresa post-Covid della Cina nel settore dei servizi, ma i deboli investimenti delle imprese continuano a frenare la crescita. La Fed interrompe il suo ciclo di rialzi con tassi inferiori al 5,5%, mentre per la Bank of England (BoE) e la Banca Centrale Europea (BCE) i cicli di rialzo si fermano con tassi rispettivamente intorno al 5% e al 4%. I tagli dei tassi iniziano soltanto nel 2024 e sono moderati.
Reddito fisso: range ristretto per i rendimenti dei titoli di Stato. Gli spread creditizi di tipo investment grade (IG) continuano a registrare un buon andamento, gli spread creditizi high yield (HY) si ampliano man mano che i tassi di insolvenza salgono gradualmente verso le medie di lungo termine.
Azioni: contesto impegnativo per i titoli azionari con elevata volatilità e rendimenti totali contenuti. I titoli azionari di qualità più alta generano risultati superiori e i Mercati Sviluppati, Stati Uniti esclusi, superano gli Stati Uniti alla luce dei rendimenti da dividendi più alti e valutazioni più basse.
Valute: il Dollaro si indebolisce moderatamente su base ponderata per gli scambi commerciali. Il JPY si rafforza con l'eliminazione del controllo della curva dei rendimenti, mentre l'EUR è sostenuto da un livello di convergenza su tassi di crescita e di interesse.
Investimenti alternativi: gli attivi reali offrono reddito e una certa protezione dall'inflazione. Gli hedge fund beneficiano della maggiore volatilità del mercato azionario.
Macro: la crescita dei Mercati Sviluppati rallenta bruscamente, spingendo le economie verso recessioni più profonde. L’indebolimento dei mercati del lavoro, la diminuzione dei prezzi delle materie prime e il rapido calo dell’inflazione costringono le banche centrali a tagliare i tassi in modo aggressivo. La ripresa post-Covid della Cina stenta a proseguire, spingendo le autorità a varare ulteriori stimoli monetari. La Fed avvia un sostanziale ciclo di tagli dei tassi in autunno. La BCE e la BoE continuano a operare rialzi quest’estate, ma poi sono costrette a invertire bruscamente la marcia e anche a iniziare a tagliare verso la fine del 2023.
Reddito fisso: i rendimenti dei titoli di Stato scendono, con nuovi irripidimenti delle curve dei rendimenti. Gli spread investment grade si ampliano moderatamente e quelli high yield si ampliano nettamente, ma il calo dei rendimenti dei titoli di Stato contribuisce ad attenuare i risultati totali.
Azioni: rendimenti totali negativi per le azioni, ma senza arrivare ai minimi osservati lo scorso ottobre. Gli utili sono colpiti duramente, i titoli azionari di qualità superiore registrano una sovraperformance e i titoli growth evidenziano risultati superiori ai value. Gli Stati Uniti superano i Mercati Sviluppati, Stati Uniti esclusi, a causa dell’orientamento alla crescita, mentre i Mercati Emergenti generano risultati inferiori rispetto alle controparti dei Mercati Sviluppati.
Valute: USD e JPY si rafforzano rispetto alle valute cicliche a causa dei flussi verso i rifugi sicuri.
Investimenti alternativi: le materie prime faticano, gli immobili sono in difficoltà, gli hedge fund beneficiano di un volume superiore (ma le obbligazioni sono l’elemento di diversificazione più efficace).
Macro: una combinazione di resilienza dei consumatori e mercati del lavoro estremamente rigidi mantiene l'inflazione core più persistente. La ripresa della Cina acquisisce slancio, esercitando una pressione al rialzo sui prezzi delle materie prime. La Fed e la BoE aumentano entrambe i tassi verso il 6%, mentre la BCE oltre il 4,5%. I tassi più elevati creano molte crepe nell’economia, ma le banche centrali mantengono tassi “più alti più a lungo” a causa delle persistenti pressioni sui prezzi.
Reddito fisso: le obbligazioni falliscono come elementi di diversificazione, con i rendimenti dei titoli di Stato nella parte breve della curva in rialzo per riflettere sia un tasso terminale più alto che il prezzamemento del taglio dei tassi. Gli spread investment grade si ampliano alla luce del rallentamento della crescita e gli spread high yield si ampliano nettamente in previsione di aumenti dei tassi di insolvenza al di sopra delle medie di lungo termine.
Azioni: la resilienza degli utili a breve termine è controbilanciata da un calo delle valutazioni con conseguenti rendimenti totali negativi, dal momento che i mercati prevedono che le banche centrali saranno le artefici di una crisi più profonda. I titoli orientati alla qualità generano performance superiori. Gli Stati Uniti registrano risultati inferiori ai Mercati Sviluppati, Stati Uniti esclusi, alla luce del maggiore impatto sulle valutazioni.
Valute: l’USD si rafforza rispetto alle valute cicliche, dal momento che l’avversione al rischio determina flussi verso rifugi sicuri.
Investimenti alternativi: gli attivi reali generano una performance superiore data la protezione dall’inflazione, mentre gli hedge fund beneficiano di una volatilità più elevata. Il private equity e il credito privato subiscono pressioni.
Macro: la crescita rimane resiliente mentre l’inflazione si raffredda, poiché una spinta all’offerta di forza lavoro agevola la crescita salariale nonostante non vi sia alcun aumento della disoccupazione e gli effetti di base trascinano più in basso il resto del paniere dell’inflazione. La ripresa della Cina acquisisce slancio in quanto gli investimenti aziendali accelerano, ma senza creare consistenti rialzi dei prezzi delle materie prime. Le banche centrali si attengono a quanto scontato attualmente dal mercato per i cicli di tagli dei tassi, in quanto un calo dell’inflazione consente ai tassi di tornare a livelli neutrali.
Reddito fisso: i rendimenti dei titoli di Stato scendono moderatamente. Il credito supera i tassi e il segmento high yield batte l’investment grade in un contesto di restringimento degli spread in tutti i settori del credito. Ottimo contesto per il debito dei Mercati Emergenti.
Azioni: risultato migliore per i titoli azionari. Le aspettative di utili aumentano mentre i mercati fanno finta di non vedere la riaccelerazione del 2024 e le valutazioni continuano a rimbalzare. I titoli azionari di qualità superiore generano risultati deludenti, mentre i titoli ciclici superano i difensivi.
Valute: l’USD si indebolisce su base ponderata per gli scambi commerciali.
Investimenti alternativi: gli attivi reali offrono reddito e apprezzamento del capitale, considerati i tassi più bassi. La performance degli hedge fund è stagnante in un contesto di bassa volatilità.