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    1. La reale liquidità degli ETF

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    La reale liquidità degli ETF

    Gli ETF (Exchange Traded Fund) offrono agli investitori numerosi vantaggi, tra cui la flessibilità delle negoziazioni infragiornaliere, un accesso efficiente al mercato e costi potenzialmente più contenuti. Tuttavia, una delle caratteristiche più importanti degli ETF, la liquidità, è anche una di quelle maggiormente fraintese.

    Sfatare i miti

    Per liquidità si intende la capacità di acquistare o vendere un titolo rapidamente, facilmente e con costi di transazione ragionevoli. Sia gli ETF che i singoli titoli vengono scambiati in borsa e questo induce molti investitori a pensare che anche i fattori determinanti della liquidità di questi due strumenti debbano essere analoghi, quando non è così. La liquidità degli ETF può essere spesso molto maggiore di quella ipotizzata dalla maggior parte degli investitori.

    Di fatto, gli ETF operano in un ecosistema fondamentalmente diverso rispetto a quello degli altri strumenti negoziati in borsa, come i singoli titoli o i fondi chiusi. Questi ultimi presentano un numero fisso di quote in circolazione, mentre gli ETF sono organismi d’investimento aperti in grado di emettere o ritirare quote sul mercato secondario in base alle dinamiche di domanda e offerta degli investitori.

    Questo peculiare meccanismo di creazione e rimborso comporta una maggiore complessità e dinamicità della liquidità degli ETF rispetto a quella dei titoli azionari. Ciò spiega inoltre perché la liquidità di un ETF è prevalentemente determinata dalla liquidità dei relativi singoli titoli sottostanti, anziché dalle dimensioni del suo patrimonio o dai volumi di contrattazione.

    L’ecosistema degli ETF: le contrattazioni si svolgono sul mercato secondario, mentre la creazione e il rimborso hanno luogo nel mercato primario

    Fonte: J.P. Morgan Asset Management; a soli fini illustrativi.

    Linee guida per la determinazione della liquidità e la negoziazione degli ETF

    Quando si valuta la liquidità degli ETF è importante guardare oltre i volumi di contrattazione e gli altri indicatori più comuni. Di seguito sono riportati alcuni suggerimenti su cosa “fare” e su cosa “non fare” quando si esamina la liquidità degli ETF.

    1. Non utilizzare come indicatori i volumi di contrattazione o le dimensioni del fondo. Il fraintendimento più comune riguardo agli ETF è forse quello di considerare difficile o costosa la negoziazione di ETF con volumi giornalieri di contrattazione bassi o con patrimoni gestiti di dimensioni ridotte, ma questo non trova riscontro nella realtà. Grazie al meccanismo di creazione e rimborso degli ETF, gli ETF con volumi di contrattazione generalmente contenuti o ridotti sono in grado di assorbire grandi ordini di acquisto o vendita pur continuando a essere scambiati a prezzi che sono di norma prossimi al valore patrimoniale netto dei relativi titoli sottostanti.

    2. Esaminare la liquidità totale degli ETF nei mercati secondario e primario. Poiché i market maker – che mantengono un flusso bidirezionale costante di ordini di ETF e che rappresentano un input fondamentale per lo scambio dei portafogli ordini – di norma mostrano solo una piccola parte del volume che intendono scambiare, è possibile che gli investitori scoprano che la liquidità effettiva del mercato secondario è di gran lunga superiore rispetto a quanto suggerito dagli indicatori a schermo. Gli investitori che eseguono grosse transazioni di ETF possono inoltre sfruttare la liquidità del mercato primario collaborando con un authorized participant per creare o rimborsare quote di ETF direttamente con la società emittente.

    3. Utilizzare gli ordini con limite di prezzo come tipo di ordine predefinito per la contrattazione di ETF. Un ordine con limite di prezzo – un ordine di acquisto o di vendita di un determinato numero di azioni a un prezzo fissato o più vantaggioso – offre agli investitori un certo controllo sul prezzo di esecuzione di un’operazione ETF. Allo stesso tempo, è possibile che un ordine di mercato – un ordine di acquisto o vendita immediato al miglior prezzo attualmente offerto – venga eseguito a un prezzo di gran lunga superiore (o inferiore) rispetto a quello previsto in quanto l’ordine viene trasferito attraverso ordini permanenti sul portafoglio ordini.

    4. Prendere in considerazione l’orario di esecuzione delle transazioni di ETF. Di norma, la scelta di orari di contrattazione durante i quali i market maker e gli altri investitori istituzionali hanno difficoltà ad assicurare la copertura dei titoli sottostanti agli ETF comporta il rischio di un allargamento dei differenziali e di una minore efficienza delle operazioni. Tale situazione in genere si verifica poco prima dell’apertura o della chiusura dei mercati europei. Gli ETF di diritto europeo che investono anche in altri mercati fuori dell’Europa sono soggetti a ulteriori considerazioni sulla liquidità in quanto le borse valori nelle quali vengono negoziati i titoli sottostanti potrebbero essere chiuse mentre proseguono gli scambi in quelle europee. Durante questo intervallo di tempo, i titoli sottostanti sono meno liquidi, il che può ancora una volta determinare l’allargamento degli spread denaro-lettera.

    5. Lavorare con il proprio emittente di ETF, in particolare quando si effettuano ordini considerevoli. Non si deve agire autonomamente. Gran parte dei fornitori dispone di operatori per i mercati di capitale il cui scopo è lavorare con gestori di portafoglio, authorized participant (AP), market maker e borse valori per contribuire a valutare la vera liquidità degli ETF e assistere gli investitori con un’efficiente esecuzione delle transazioni.
     

    PRIMA DELL’ADESIONE LEGGERE IL PROSPETTO E IL KllD (documento contenente le informazioni chiave per gli investitori), disponibili sul presente sito www.jpmam.it


    Questo materiale è di tipo promozionale e pertanto le opinioni ivi contenute non sono da intendersi quali consigli o raccomandazioni ad acquistare o vendere investimenti o interessi ad essi collegati. Fare affidamento sulle informazioni contenute nel presente materiale è ad esclusiva discrezione del lettore. Qualsiasi ricerca in questo documento è stata ottenuta e può essere stata considerata da J.P. Morgan Asset Management a suoi propri fini. I risultati di tale ricerca sono resi disponibili a titolo di informazione aggiuntiva e non riflettono necessariamente le opinioni di J.P. Morgan Asset Management. Stime, numeri, opinioni, dichiarazioni dell’andamento dei mercati finanziari o strategie e tecniche d'investimento eventualmente espresse rappresentano, se non altrimenti specificato, il giudizio di J.P. Morgan Asset Management, alla data del presente documento. Esse sono ritenute attendibili al momento della stesura del documento, potrebbero non essere esaustive e non se ne garantisce la accuratezza. Esse inoltre possono variare senza preavviso o comunicazione alcuna. Il valore degli investimenti e i proventi da essi derivanti possono variare secondo la condizioni di mercato e il trattamento fiscale e gli investitori potrebbero non recuperare interamente il capitale investito. Le fluttuazioni dei tassi di cambio possono influire negativamente sul valore, sul prezzo o sul rendimento dei prodotti o degli investimenti esteri sottostanti. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Non vi è alcuna garanzia che le previsioni si avverino. Inoltre, nonostante l’intenzione di realizzare l’obiettivo di investimento dei prodotti, non vi è alcuna garanzia che tali obiettivi vengano raggiunti. J.P. Morgan Asset Management è il nome commerciale della divisione di gestione del risparmio di JPMorgan Chase & Co. e delle sue affiliate nel mondo. Nella misura consentita dalla legge applicabile, le linee telefoniche di J.P. Morgan Asset Management potrebbero essere registrate e le comunicazioni elettroniche monitorate al fine di rispettare obblighi legali e regolamentari nonché politiche interne. I dati personali sono raccolti, archiviati e processati da J.P. Morgan Asset Management secondo la EMEA Privacy Policy di cui alla pagina web  www.jpmorgan.com/emea-privacy-policy. Poiché i prodotti potrebbero non essere autorizzati o la loro offerta potrebbe essere soggetta a restrizioni nella giurisdizione del lettore, ciascun lettore è tenuto ad acquisire adeguate informazioni per il pieno rispetto delle leggi e della regolamentazione in vigore nella propria giurisdizione. Prima di effettuare qualsiasi investimento, gli investitori sono invitati a documentarsi su tutte le implicazioni a livello legale, regolamentare e fiscale conseguenti al proprio investimento nel prodotto. Le azioni non possono essere offerte né acquistate, direttamente o indirettamente, a soggetti statunitensi. Tutte le transazioni devono essere basate sull’ultima versione del Prospetto (disponibile in inglese), del Documento contenente le Informazioni chiave per gli Investitori (KIID, disponibile in italiano) e della eventuale documentazione d’offerta locale. Tale documentazione, assieme al bilancio annuale e semestrale, allo statuto e alle informative relative alla sostenibilità, è disponibile gratuitamente su richiesta presso JPMorgan Asset Management (Europe) S.à r.l., 6 route de Trèves, L-2633 Senningerberg, Gran Ducato del Lussemburgo, presso i referenti locali, o sul sito  www.jpmam.it. Un riepilogo dei diritti degli investitori è disponibile in italiano alla pagina web  am.jpmorgan.com/it/diritti-investitori. J.P. Morgan Asset Management può decidere di rescindere gli accordi presi per la commercializzazione dei propri organismi di investimento collettivo. Le quote di Exchange Traded Funds (“ETF”) Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (“OICVM” o, in lingua inglese, “UCITS”) acquistate sul mercato secondario non possono di norma essere rivendute direttamente agli ETF UCITS. Gli investitori devono acquistare e vendere le quote su un mercato secondario con l'assistenza di un intermediario finanziario, dietro eventuale pagamento di commissioni. Inoltre, gli investitori potrebbero pagare più del valore patrimoniale netto corrente al momento dell'acquisto di quote e potrebbero ricevere un valore inferiore al valore patrimoniale netto corrente al momento della loro vendita.

    Il presente materiale è emesso in Italia da JPMorgan Asset Management (Europe) Société à responsabilité limitée, Filiale di Milano, Via Cordusio 3, 20123 Milano, Italia.

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