Investimento fattoriale durante le fasi di volatilità dei mercati creditizi
Le strategie creditizie fattoriali utilizzano un approccio basato su regole per la selezione dei titoli, investendo nei migliori emittenti, classificati in base a metriche come la qualità dei bilanci, le valutazioni correnti e il recente andamento dei prezzi. L’obiettivo è migliorare i rendimenti corretti per il rischio, in particolare nei periodi di tensione dei mercati, affinando la selezione degli emittenti tramite un processo sistematico e trasparente.
Per verificare l’andamento del credito fattoriale nelle fasi di mercato volatili, ne abbiamo esaminato la performance durante la crisi del coronavirus nel primo semestre del 2020. Ci siamo concentrati su tre aree: i rendimenti totali registrati dalle strategie creditizie fattoriali; l’andamento dei singoli fattori creditizi; e la possibilità di investimento fattoriale per evitare rischi creditizi estremi.
Valutazione dei rendimenti registrati dalle strategie creditizie fattoriali durante la crisi del coronavirus
Abbiamo misurato la performance complessiva delle strategie fattoriali confrontando il rendimento assoluto dell’indice ICE Global High Yield al relativo extra rendimento dell’indice J.P. Morgan Asset Management Global High Yield Multi-Factor, concentrandoci su quattro periodi distinti tra gennaio e giugno 2020.
Possiamo vedere che nel Periodo 1 (relativa normalità), i mercati hanno registrato un andamento moderatamente positivo fino all’epidemia di coronavirus, così come gli extra rendimenti fattoriali. Ma nel Periodo 2 (ribasso del mercato), gli investimenti fattoriali hanno aggiunto valore davanti alla rapida flessione dei mercati in reazione alle misure di lockdown adottate per contrastare il Covid-19. L’investimento fattoriale tende a dare buoni risultati nei periodi di tensione dei mercati, in particolare quando aumenta la dispersione della performance tra diversi emittenti.
Nel Periodo 3 (rapido rally indotto dagli stimoli), le strategie fattoriali hanno incontrato difficoltà poiché i mercati erano sotto l’influenza degli interventi governativi e delle misure di stimolo senza precedenti delle Banche Centrali. L’investimento fattoriale è poco efficace nei rally determinati dalla liquidità o da fattori tecnici. Infine, nel periodo 4 (ritorno alla normalità), le strategie creditizie fattoriali hanno generato rendimenti invariati, mentre i mercati si stabilizzavano, prima di continuare il trend positivo.
Fonte: J.P. Morgan Asset Management, al 30 giugno 2020. I rendimenti passati non sono un’indicazione affidabile dei risultati attuali e futuri.
Performance a livello di singoli fattori
Se consideriamo la performance nei primi sei mesi del 2020 a livello di singoli fattori (qualità, valore, momentum), i risultati sono relativamente intuitivi.
Il fattore della qualità nei mercati del credito tiene conto di criteri come l’indebitamento di una società, la redditività e la solidità complessiva del bilancio. Com’era prevedibile, il fattore della qualità ha sovraperformato durante la fase di ribasso del mercato, ma ha accumulato un ritardo durante il rally.
Fonte: J.P. Morgan Asset Management, al 30 giugno 2020. I rendimenti passati non sono un’indicazione affidabile dei risultati attuali e futuri.
Nei mercati del credito, il fattore del valore tiene conto della relativa convenienza di un’obbligazione, determinando un posizionamento negli emittenti con spread più elevati rispetto al loro valore fondamentale. Questi titoli con spread più elevati hanno sottoperformato durante la fase di ribasso dei mercati, ma durante la successiva ripresa hanno aggiunto valore.
Fonte: J.P. Morgan Asset Management, al 30 giugno 2020. I rendimenti passati non sono un’indicazione affidabile dei risultati attuali e futuri.
Il fattore del momentum tiene conto della recente variazione di prezzo di un emittente, sia sui mercati azionari che su quelli del credito. La velocità delle variazioni del mercato ha reso l’andamento di questo fattore leggermente meno chiaro. In generale, il momentum è rimasto invariato durante il ribasso, ma è diventato negativo durante il successivo rally, per la rapidità con cui si è verificata l’inversione.
Fonte: J.P. Morgan Asset Management, al 30 giugno 2020. I rendimenti passati non sono un’indicazione affidabile dei risultati attuali e futuri.
Prevenzione dei rischi estremi
L’investimento fattoriale valuta gli emittenti in base ai fondamentali e seleziona i titoli con il punteggio multifattoriale relativo più elevato. Questo approccio presenta alcuni vantaggi: ad esempio, test retrospettivi sembrano indicare che le strategie fattoriali siano state efficaci per evitare emittenti ad alto rischio, come potenziali “fallen angels” (emittenti declassati da investment grade a “high yield”) e insolvenze.
Noi adottiamo un approccio multifattoriale per investire nei mercati del credito limitando tasso di rotazione e ribassi. Quest’anno, nei Mercati Sviluppati sono stati circa 50 gli emittenti declassati a “high yield”. La nostra strategia creditizia fattoriale li ha evitati quasi tutti.
Analogamente, nei mercati “high yield” globali si sono verificati circa 30 eventi di insolvenza e la nostra strategia multifattoriale ne ha evitati più del 90%. Poiché ci si aspetta che i tassi di insolvenza aumenteranno, questo è qualcosa che occorre continuare a monitorare nei prossimi 6-12 mesi.
Le strategie fattoriali possono migliorare i rendimenti corretti per il rischio
Durante la flessione e la ripresa senza precedenti a cui abbiamo assistito nel primo semestre del 2020, le strategie fattoriali hanno funzionato come previsto: sovraperformando durante il ribasso e accumulando un leggero ritardo nel rally generato dalle iniezioni di liquidità.
Riteniamo che un approccio trasparente e multifattoriale alla selezione degli emittenti consenta di sfruttare meglio i rialzi e i ribassi durante il ciclo di mercato, aiutando gli investitori a diversificare l’esposizione creditizia e a migliorare i rendimenti corretti per il rischio.