Un approccio d’investimento attivo potrebbe essere la scelta migliore per gli ETF tematici: scopriamo perché
Negli ultimi anni gli ETF tematici hanno conosciuto una grande popolarità. La forte domanda è riconducibile in parte alla rapida crescita della popolarità degli investimenti ESG (ambientali, sociali e di governance), ma anche all’interesse suscitato da altri importanti temi, come le tecnologie dirompenti e l’assistenza sanitaria. Secondo l’indagine di Trackinsight sugli ETF condotta nel 2023, oltre il 40% degli Investitori si aspetta di aumentare la propria allocazione agli investimenti tematici nel prossimi. A livello globale, il patrimonio gestito in ETF tematici ammonta a oltre 81,5 miliardi di dollari, circa un quarto dei quali proveniente da OICVM (fonte: Simfund, 31 marzo 2023).
L’aumento della domanda di ETF tematici è stato in gran parte soddisfatto dalle strategie passive, che replicano benchmark appositamente costruiti per offrire un’ampia esposizione a un particolare tema. Tuttavia, le strategie attive stanno diventando sempre più diffuse, in quanto gli investitori riconoscono i particolari vantaggi che una selezione attiva dei titoli può recare al segmento degli ETF tematici.
Gli ETF tematici a gestione attiva sono più flessibili
Indipendentemente dal fatto che si scelgano fondi tematici passivi o attivi, per gli investitori è fondamentale capire la metodologia adottata per costruire l’ETF tematico.
Coerentemente con la loro natura passiva, molti ETF tematici cercano di replicare indici tematici specializzati. Tali indici vengono creati utilizzando una selezione di titoli basata su regole che si propone di ricercare un qualche tipo di legame economico con il tema a cui gli investitori vogliono esporsi. Ad esempio, i famosi indici S&P Global Clean Energy e MSCI ACWI IMI New Energy offrono esposizione al tema della transizione energetica selezionando le società che presentano la maggiore sovrapposizione con il tema selezionato. I criteri di inclusione sono prescrittivi e i potenziali costituenti vengono scelti principalmente tra le aziende che generano una determinata quantità dei propri ricavi da quel tema.
Essendo costruiti sulla base di regole prescrittive, gli indici tematici tendono a concentrarsi su quelli che vengono spesso definiti titoli “pure-play”, cioè società le cui attività ricadono prevalentemente nell’ambito di un particolare tema. Il risultato può essere un focus ristretto solo su un basso numero di azioni. Ad esempio, in un indice relativo alle energie pulite, possono essere incluse solo società prevalentemente attive nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Tali indici potrebbero escludere alcune società più diversificate che svolgono un ruolo chiave nel tema della transizione energetica, ad esempio le società produttrici di software e infrastrutture per il potenziamento della rete di distribuzione elettrica o le società che favoriscono l’elettrificazione, come ad esempio quelle che si occupano delle colonne di ricarica per veicoli elettrici.
All’interno degli indici tematici, i pesi spesso dipendono dalla capitalizzazione di mercato oppure si basano su una semplice equiponderazione. Considerato il numero crescente di ETF tematici e il numero relativamente ridotto di azioni pure-play, questi fondi finiscono per includere tutti le stesse società e investire in posizioni estremamente affollate. Nella tabella viene mostrata la forte concentrazione osservabile nelle prime dieci partecipazioni di alcuni dei principali fornitori di indici tematici. Questa elevata concentrazione aumenta il rischio di investimento e non è in grado di fornire i vantaggi della diversificazione richiesti dagli investitori.
Gli ETF a gestione attiva evidenziano una minore concentrazione rispetto ai benchmark tematici
Anziché limitarsi a replicare un benchmark tematico, un approccio attivo offre maggiore flessibilità nella costruzione del portafoglio dell’ETF. Gli ETF tematici a gestione attiva hanno spesso un universo d’investimento molto più ampio, come potrebbe essere l’indice MSCI All Country World, che consente di accedere all’intero ventaglio di opportunità di un tema, ben oltre il focus ristretto dei benchmark tematici. I gestori di portafoglio attivi possono inoltre implementare le idee di investimento senza essere limitati dalle decisioni dei fornitori degli indici per quanto riguarda la scelta dei titoli e le tempistiche di ribilanciamento. Questa flessibilità può essere particolarmente importante se una determinata società viene interessata da un flusso di notizie negative. Viceversa, gli ETF passivi di solito vengono ribilanciati solo ogni tre mesi e quindi non sono in grado di adattarsi ai cambiamenti delle condizioni di mercato con altrettanta rapidità.
Una visione tematica integrata
Un altro vantaggio dei gestori tematici attivi è la loro capacità di adottare un approccio molto più granulare alla costruzione del portafoglio e di attribuire un peso maggiore alle società che, secondo loro, possono fornire l’esposizione più incisiva ed efficace al tema selezionato, scegliendo in tutto il mercato anziché limitarsi a determinati settori o tipi di azioni.
Per ottenere un’esposizione ad alcuni dei temi strutturali più importanti, ad esempio il cambiamento climatico, non occorre, a nostro avviso, un approccio mirato. La sfida del cambiamento climatico è così vasta che riguarda quasi tutti i settori dell’economia globale. I gas serra sono generati da settori estremamente diversi tra loro – dal settore industriale, dall’edilizia, dai trasporti e da agricoltura e allevamento – offrendo opportunità di investimento che abbracciano un ampio spettro. Se un investitore desiderasse ottenere un’esposizione completa al tema d’investimento del cambiamento climatico, dovrebbe selezionare diversi ETF passivi, ad esempio Clean Energy, Water o Sustainable Food, facendo così ricadere sul cliente finale l’onere della selezione e del monitoraggio del tema.
Un gestore attivo può applicare un approccio molto più ampio per esporsi ai temi strutturali di lungo periodo e selezionare società di settori diversi, purché presentino una significativa sovrapposizione con il tema selezionato. Può inoltre esporre il portafoglio a diversi sottotemi e società in base alle dinamiche di mercato del momento. Tuttavia, considerata la vastità dell’universo d’investimento, è importante scegliere un gestore attivo in grado di accedere ad un network globale di analisti di ricerca e di supportare una ricerca tematica approfondita su tutti i mercati e i settori.
Gli ETF tematici a gestione attiva di J.P. Morgan Asset Management partono dall’utilizzo di uno strumento di intelligenza artificiale proprietario, ThemeBot, per costruire i propri panieri di investimento tematici. Themebot aiuta i nostri gestori di portafoglio a valutare rapidamente più di 13.000 società a livello globale, generando un primo elenco di opportunità da cui partire.
Le società vengono valutate per la loro esposizione al tema in base all’applicabilità testuale e al fatturato. L’utilizzo di questa tecnologia aiuta a individuare i titoli connessi a un particolare tema, che potrebbero essere inizialmente sfuggiti al nostro team di analisti di ricerca, e consente di abbracciare l’intero ventaglio di opportunità globali utilizzando un unico quadro di riferimento coerente.
Una volta che Themebot ha individuato un titolo, i nostri analisti conducono un’analisi dettagliata sui fondamentali e organizzano incontri con il management per acquisire un quadro più completo e investire così solo nelle idee di investimento a maggiore convinzione.
Un approccio attivo alle soluzioni climatiche
Secondo un sondaggio condotto nel 2023 da Trackinsight Global ETF, 81% degli investitori sta già investendo o è propenso ad investire in ETF tematici che riguardano i cambiamenti ambientali.
JPM Climate Change Solutions UCITS ETF (TEMP) (Tè un ETF a gestione attiva che coniuga l’intelligenza artificiale e quella umana per ottenere un’esposizione tematica ottimale alle soluzioni per il cambiamento climatico , considerando un’ampia gamma di settori e sotto categorie: energie rinnovabili ed elettrificazione, acqua e generi alimentari sostenibili, edilizia sostenibile, trasporti sostenibili e riciclo/riutilizzo. Ognuna di queste aree svolge un ruolo nell’affrontare il cambiamento climatico e ognuna di esse attinge trasversalmente ad azioni di diversi mercati.
TEMP è classificato come fondo SFDR Articolo 9 e di norma comprende dai 50 ai 120 titoli azionari. Il suo benchmark è l’indice MSCI All Country World che ci permette di accedere a un ventaglio completo di opportunità senza essere limitati dalla selezione di titoli “pure-play” operata dalla maggior parte di fornitori di indici. Il TER è pari allo 0,55%, un livello competitivo per un ETF tematico.
Il tema di investimento del cambiamento climatico interessa molti settori
Rinnovabili ed elettrificazione
Società che sviluppano energie pulite, come l’energia eolica, solare o idroelettrica, lungo l’intera catena di produzione e che consentono l’elettrificazione in tutta l’economia.
Edilizia sostenibile
Società che realizzano una maggiore efficienza energetica negli edifici e nella produzione di cemento e acciaio, attraverso lo sviluppo di modalità costruttive a minore intensità di carbonio.
Trasporti sostenibili
Società che investono in forme sostenibili di trasporto automobilistico, ferroviario e aereo.
Risorse idriche e alimentazione sostenibili
Società che investono in sistemi agricoli a minore intensità di carbonio, nella produzione di generi alimentari sostenibili o in infrastrutture per l’acqua pulita.
Riciclo e riutilizzo
Società che sviluppano tecnologie per la riduzione dei rifiuti, incluso il riciclo di attrezzature e materiali. che consentono di preservare le risorse e ridurre le emissioni di gas serra.
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