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    1. Obbligazioni societarie IG: l’importanza della gestione attiva

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    Obbligazioni societarie IG: l’importanza della gestione attiva

    Le obbligazioni societarie investment grade sono sempre più ambite dagli investitori in cerca di rendimento. Scopri l’importanza vitale delle strategie attive per ricompensare il rischio assunto dagli investitori.

    Una tempesta perfetta

    Basti dire che la notte di Capodanno 2019, quando in tutto il mondo si celebrava l’inizio di un nuovo anno all’insegna dell’ottimismo e dell’entusiasmo, nessuno poteva immaginare la perfetta tempesta di eventi straordinari che presto si sarebbe abbattuta sull’economia e sui mercati globali, mettendoli in ginocchio.

    I primi mesi del 2020 hanno visto il panico diffondersi rapidamente davanti all’avanzare della pandemia globale di Covid-19. La fuga degli investitori verso la liquidità non ha risparmiato nessun mercato finanziario. Nel mercato obbligazionario la liquidità è praticamente evaporata, i prezzi del greggio statunitense sono scesi sotto lo zero per la prima volta nella storia e gli spread delle obbligazioni societarie hanno raggiunto i massimi toccati l’ultima volta durante la crisi finanziaria globale del 2008-2009.

    Sebbene la crisi in atto sia tutt’altro che finita e si prospettino numerose incertezze, le turbolenze del primo trimestre del 2020 sembrano appartenere già a un remoto passato. Le lezioni apprese non verranno presto dimenticate, soprattutto non dagli investitori in obbligazioni societarie IG. 

    L’attrattiva del credito investment grade

    Storicamente, le società IG (ovvero quelle con rating BBB- e superiore) sono sempre state ritenute un rifugio sicuro di alta qualità per gli investitori desiderosi di un flusso costante di reddito e rendimento, ma scarsamente propensi al rischio di insolvenza.

    Dopo la crisi finanziaria globale, i tassi di interesse ai minimi storici e la costante ricerca di rendimento hanno reso le obbligazioni societarie IG una classe di attivo sempre più ambita. Grazie al rischio di credito sottostante, queste obbligazioni offrono un premio sullo spread superiore ai titoli di Stato e, di conseguenza, un rendimento più elevato, alimentando la domanda in particolare da parte degli investitori non statunitensi che in Asia ed Europa sono alle prese con tassi locali negativi.

    Questo continuo aumento della domanda, unitamene al giudizio apparentemente condiscendente delle agenzie di rating, ha consentito agli emittenti IG di accedere a basso costo e quasi senza restrizioni ai mercati del debito, tanto che dal 2009 a oggi il valore del debito IG circolante è quasi raddoppiato. Tuttavia, con la crescita del mercato, abbiamo assistito a un generale deterioramento della qualità del credito e a un aumento della dispersione del merito creditizio sottostante dei singoli emittenti.

    Di conseguenza, la composizione, le caratteristiche d’investimento e i potenziali vantaggi di un’allocazione IG dipendono in misura ancora più rilevante dall’approccio adottato per ottenere tale esposizione.

    “Facile e a buon mercato” non sempre è sinonimo di “migliore”

    Negli anni, sono aumentate notevolmente le strategie su indici passive, studiate per replicare fedelmente gli indici riducendo al minimo i costi. Tali strategie fondamentalmente danno per scontata la composizione del portafoglio. Fino a poco tempo, la scelta di un approccio passivo sembrava essere una soluzione facile e a buon mercato per accedere al mercato dell’investment grade societario.

    Tuttavia, agli investitori sembra essere sfuggito il fatto che lo stile di investimento passivo soffre di una debolezza intrinseca, propria dell’indice delle obbligazioni societarie IG, vale a dire la ponderazione basata sul debito, in cui gli emittenti più indebitati sono quelli con il peso maggiore. Per raggiungere l’obiettivo di ridurre al minimo il tracking error, gli investitori sono obbligati a mantenere concentrazioni più elevate in questi emittenti più indebitati a prescindere dal diverso merito creditizio sottostante (e, di conseguenza, del diverso rischio di credito) delle società a cui prestano il denaro.

    Viceversa le strategie attive e basate sulla ricerca, cioè quelle che utilizzano input tecnici, fondamentali e relative-value per la selezione dei titoli, cercano di individuare le posizioni IG più interessanti in una prospettiva di rendimenti corretti per il rischio. Inoltre, concentrandosi sulla selezione di titoli che ricompensano gli investitori per la quantità di rischio assunto, le strategie creditizie attive possiedono la flessibilità necessaria per rispondere alle variazioni che intervengono nella composizione di un indice. 

    Evitare di rimanere col serbatoio vuoto

    Ora più che mai, è fondamentale comprendere il rischio fondamentale delle singole società e assicurare agli investitori una ricompensa adeguata per tale rischio.

    La notevole crescita del debito societario e del ricorso alla leva finanziaria ha reso le obbligazioni IG più suscettibili al rischio di declassamento e quasi il 50% del mercato è oggi composto da emittenti di qualità inferiore con rating BBB. In un contesto economico robusto, come quello dell’ultimo decennio, tali società sono in grado di detenere livelli di debito alquanto elevati a costi molto contenuti. Una simile situazione può continuare solo a fronte di una presenza costante di crescita e ricavi. Tuttavia, quando il serbatoio si svuota, ci sarà un prezzo da pagare per questo rischio. Ed è esattamente quello che è accaduto quest’anno.

    Prendiamo ad esempio la Ford Motor Company, che è stata declassata a “high yield” a fine marzo. Quando il mercato ha iniziato a scontare questo declassamento, lo spread creditizio – o premio per il rischio – sulle obbligazioni Ford è aumentato di oltre 600 punti base determinandone un calo di prezzo da EUR 104,33 a EUR 81,89 (oltre il 20%) in un solo mese. 

    Con un debito circolante di circa EUR 13 miliardi (USD 14 miliardi di dollari) [HRW1] [LC (G2] Ford costituisce una componente relativamente ampia dell’indice European IG Corporate. Data la natura passiva dell’indicizzazione, gli investitori che adottano un approccio passivo per ottenere esposizione al credito IG sarebbero stati costretti ad acquistare tali obbligazioni e, di conseguenza, a venderle in corrispondenza del ribilanciamento dell’indice a fine mese.

    Evitare i “fallen angels”

    Da inizio anno, oltre USD 200 miliardi di debito societario investment grade sono stati declassati allo status di “titoli spazzatura”. Questi cosiddetti “fallen angels” rappresentano oltre l’1,5% dell’indice Global Investment Grade e oltre il 2% dell’indice US Investment Grade. Nel corso del prossimo trimestre, questi declassamenti quasi sicuramente proseguiranno.

    In un contesto così instabile e incerto, distinguere tra i titoli di credito di buona qualità e quelli scadenti utilizzando un approccio attivo e basato sulla ricerca, potrebbe fare la differenza. Scoprite come i nostri Corporate Bond Research-Enhanced Index ETF riescono a sfruttare al meglio le dimensioni e la portata della nostra piattaforma di ricerca creditizia per puntare all’extra rendimento mantenendo il livello di rischio allineato all’indice.

    JPMorgan-ETF-Ticker-JREB

    (JREB) JPM EUR Corporate Bond Research Enhanced Index UCITS ETF

    Jreb
    JPMorgan-ETF-Ticker-JRUB

    (JRUB) JPM USD Corporate Bond Research Enhanced Index UCITS ETF

    Jrub
    JPMorgan-ETF-Ticker-JR15

    (JR15) JPM EUR Corporate Bond 1-5 yr Research Enhanced Index UCITS ETF

    Jr15
    • ETF

    PRIMA DELL’ADESIONE LEGGERE IL PROSPETTO E IL KllD (documento contenente le informazioni chiave per gli investitori), disponibili sul presente sito www.jpmam.it


    Questo materiale è di tipo promozionale e pertanto le opinioni ivi contenute non sono da intendersi quali consigli o raccomandazioni ad acquistare o vendere investimenti o interessi ad essi collegati. Fare affidamento sulle informazioni contenute nel presente materiale è ad esclusiva discrezione del lettore. Qualsiasi ricerca in questo documento è stata ottenuta e può essere stata considerata da J.P. Morgan Asset Management a suoi propri fini. I risultati di tale ricerca sono resi disponibili a titolo di informazione aggiuntiva e non riflettono necessariamente le opinioni di J.P. Morgan Asset Management. Stime, numeri, opinioni, dichiarazioni dell’andamento dei mercati finanziari o strategie e tecniche d'investimento eventualmente espresse rappresentano, se non altrimenti specificato, il giudizio di J.P. Morgan Asset Management, alla data del presente documento. Esse sono ritenute attendibili al momento della stesura del documento, potrebbero non essere esaustive e non se ne garantisce la accuratezza. Esse inoltre possono variare senza preavviso o comunicazione alcuna. Il valore degli investimenti e i proventi da essi derivanti possono variare secondo la condizioni di mercato e il trattamento fiscale e gli investitori potrebbero non recuperare interamente il capitale investito. Le fluttuazioni dei tassi di cambio possono influire negativamente sul valore, sul prezzo o sul rendimento dei prodotti o degli investimenti esteri sottostanti. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Non vi è alcuna garanzia che le previsioni si avverino. Inoltre, nonostante l’intenzione di realizzare l’obiettivo di investimento dei prodotti, non vi è alcuna garanzia che tali obiettivi vengano raggiunti. J.P. Morgan Asset Management è il nome commerciale della divisione di gestione del risparmio di JPMorgan Chase & Co. e delle sue affiliate nel mondo. Nella misura consentita dalla legge applicabile, le linee telefoniche di J.P. Morgan Asset Management potrebbero essere registrate e le comunicazioni elettroniche monitorate al fine di rispettare obblighi legali e regolamentari nonché politiche interne. I dati personali sono raccolti, archiviati e processati da J.P. Morgan Asset Management secondo la EMEA Privacy Policy di cui alla pagina web  www.jpmorgan.com/emea-privacy-policy. Poiché i prodotti potrebbero non essere autorizzati o la loro offerta potrebbe essere soggetta a restrizioni nella giurisdizione del lettore, ciascun lettore è tenuto ad acquisire adeguate informazioni per il pieno rispetto delle leggi e della regolamentazione in vigore nella propria giurisdizione. Prima di effettuare qualsiasi investimento, gli investitori sono invitati a documentarsi su tutte le implicazioni a livello legale, regolamentare e fiscale conseguenti al proprio investimento nel prodotto. Le azioni non possono essere offerte né acquistate, direttamente o indirettamente, a soggetti statunitensi. Tutte le transazioni devono essere basate sull’ultima versione del Prospetto (disponibile in inglese), del Documento contenente le Informazioni chiave per gli Investitori (KIID, disponibile in italiano) e della eventuale documentazione d’offerta locale. Tale documentazione, assieme al bilancio annuale e semestrale, allo statuto e alle informative relative alla sostenibilità, è disponibile gratuitamente su richiesta presso JPMorgan Asset Management (Europe) S.à r.l., 6 route de Trèves, L-2633 Senningerberg, Gran Ducato del Lussemburgo, presso i referenti locali, o sul sito  www.jpmam.it. Un riepilogo dei diritti degli investitori è disponibile in italiano alla pagina web  am.jpmorgan.com/it/diritti-investitori. J.P. Morgan Asset Management può decidere di rescindere gli accordi presi per la commercializzazione dei propri organismi di investimento collettivo. Le quote di Exchange Traded Funds (“ETF”) Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (“OICVM” o, in lingua inglese, “UCITS”) acquistate sul mercato secondario non possono di norma essere rivendute direttamente agli ETF UCITS. Gli investitori devono acquistare e vendere le quote su un mercato secondario con l'assistenza di un intermediario finanziario, dietro eventuale pagamento di commissioni. Inoltre, gli investitori potrebbero pagare più del valore patrimoniale netto corrente al momento dell'acquisto di quote e potrebbero ricevere un valore inferiore al valore patrimoniale netto corrente al momento della loro vendita.

    Il presente materiale è emesso in Italia da JPMorgan Asset Management (Europe) Société à responsabilité limitée, Filiale di Milano, Via Cordusio 3, 20123 Milano, Italia.

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